
MAGGIO
2013
Istituto Svizzero di
Roma
17/05/2013
Tavola rotonda
Il tema della differenza è sicuramente tra i più importanti della filosofia e delle scienze umane contemporanee, basti pensare allo strutturalismo (Jakobson, Levi Strauss, Lacan, Althusser) o a chi dallo strutturalismo, pur dopo aver da questo preso le mosse, si distacca o lo supera (Deleuze, Foucault, Derrida). Saussure è, a tutti gli effetti, un punto d’origine privilegiato della riflessione filosofica, antropologica e psicoanalitica, oltre che linguistica, che fa della differenza e dei rapporti differenziali un nodo concettuale inaggirabile. Scrive Saussure nel Cours: «nella lingua non vi sono che differenze», «differenze senza termini positivi». Presi isolatamente, significato e significante sono l’esito di un puro rapporto differenziale e negativo; prima o indipendentemente da questo rapporto non esistono. Altrettanto, il valore di ogni segno linguistico è tale solo a partire dal rapporto differenziale nella lingua storico-naturale come forma o sistema. Questa costellazione concettuale e le sue derivazioni più perspicue sono la base della discussione nella tavola rotonda del 17 maggio.